Lewis Hamilton tiene aperto il mondiale centrando una meravigliosa vittoria nel primo Gp degli Stati Uniti disputato ad Austin. L'inglese ha demolito il campione del mondo con una tattica costruita giro dopo giro: è stato l'ombra della Red Bull Racing finché non è riuscito al 42. giro a sorprendere l'avversario usando il DRS.
La McLaren Mp4-27 è risultata nettamente più veloce rispetto alla RB8 e Sebastian Vettel se n'è lamentato via radio con il muretto: l'inglese centra la 21. affermazione in carriera e la quarta della stagione dopo Canada, Ungheria e Italia. Ha scelto forse il modo migliore per salutare la squadra di Woking con la quale ha disputato tutti i 109 Gp nel Circus fino ad oggi.
Sebastian Vettel alla centesima gara di F.1 si accontenta del secondo posto: il tedesco non chiude la partita per il mondiale che resta aperta fino ad Interlagos, ma porta a 13 le lunghezze di vantaggio su Fernando Alonso. E la Red Bull Racing coglie il terzo titolo Costruttori di seguito.
Vettel non ha commesso errori, ha centrato pole e giro più veloce, ma si è dovuto arrendere a Lewis Hamilton con una McLaren che si è dimostrata più efficiente della RB8 nello spunto di velocità massima: ha dovuto cedere il passo per un doppiato che non gli ha permesso di percorrere la traiettoria ideale. Ma se non era in quel giro, il sorpasso sarebbe certamente avvenuto poco dopo...
Al muretto di Milton Keynes hanno tremato quando si è dovuto fermare Mark Webber per il cedimento dell'alternatore, l'incubo di Adrian Newey: l'affidabilità è il tallone d'Achille della RB8, ma la monoposto di Seb ha marciato come un orologio, mancando solo di velocità massima nel momento topico della gara.
Sul terzo gradino del podio sale Fernando Alonso autore di una grande partenza: il ferrarista non è mai stato protagonista con una F2012 che si è oggettivamente rivelata meno competitiva di McLaren e Red Bull racing.
Lo spagnolo ha accumulato 40 secondi di distacco dalla testa: troppi per una monoposto che vuole puntare al mondiale. Fernando ha beneficiato del "regalo" di Felipe Massa, che ha sostituito il cambio per far partire l'asturiano dalla parte pulita della pista, in settima piazza.
In mattinata si era fatta una gran storia su quanto sarebbe stato penalizzante scattare sul lato sporco e, invece, Lewis Hamilton in prima fila ha perso solo una posizione su Mark Webber alla prima curva!
Resta il fatto che la Rossa non ha il passo per vincere: le modifiche che aveva la F2012 dell'iberico non sono parse un grande passo in avanti, anzi la gara di Felipe Massa, partito undicesimo per la penalizzazione, è risultata più incisiva di quella del capitano, segno che la versione standard della monoposto è ancora migliore di quella più evoluta. Una bocciatura per Pat Fry e compagni, alla vigilia della corsa risolutiva.
Felipe Massa, oggi ha dimostrato di essersi meritato il rinnovo del contratto Ferrari: non ha fatto polemiche quando ha dovuto chinare il capo alla ragione di stato e poi è stato autore di una splendida rimonta che lo ha portato fino al quarto posto finale a soli sei secondi dal capitano, contribuendo a mantenere la squadra del Cavallino al posto d'onore nella classifica Marche.
Questi dati devono far riflettere la squadra di Maranello, perché ad Interlagos la Ferrari dovrà andare per vincere. E' forse per questo che Alonso aveva poco da sorridere sul podio di Austin: a Interlagos bisogna cambiare mentalità puntando alla pole e al bottino pieno...
Anche Jenson Button ha dato spettacolo con la seconda McLaren: l'inglese, dopo una partenza difficile (ha scelto di scattare con le gomme Hard che hanno faticato ad andare in temperatura) in cui era scivolato fino al 16. posto è risalito fino alla quinta piazza.
Jenson è stato spesso in lotta con Kimi Raikkonen, regalando ai 120 mila spettatori texani, una serie di sorpassi molto spettacolari. La Lotus si deve accontentare del sesto e settimo posto con il finlandese davanti a Romain Grosjean (il francese ha pagato un testacoda nella prima parte dela corsa) tornando ad essere la quarta forza.
In zona punti sono entrati anche Nico Hulkenberg (Force India) ottavo e la coppia di piloti della Williams che nelle ultime fasi si sono fatti una grande battaglia: Pastor Maldonado ha avuto la meglio sul più arrendevole Bruno Senna.
Male la Mercedes che non consente a Michael Schumacher di chiudere la sua carriera in modo dignitoso:il tedesco partito bene (era quinto) è scivolato al sedicesimo posto come i gamberi. Il consumo delle gomme condanna la F1 W03 e Michael è stato l'unico, insieme a Di Resta (Force India) a dover fare due pit stop.
Ora tra 7 giorni si metterà la parola fine al mondiale e vedere chi conquisterà l'iride in quel di Interlagos.
Fonte: www.Omnicorse.it
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