12.9.12

Moto Gp: Il padre di Simoncelli parla della settimana a Misano

E' giunto il momento di spegnere la 40à candelina per il circuito di Santa Monica, e proprio in questa occasione cade anche il primo Gp dove il circuito è intitolato al nostro caro Marco Simoncelli, tragicamente scomparso quasi un anno fa... Lui, e la sua voglia di vivere, gareggiare e strappare sorrisi ci ha abbandonati su quel maledetto circuito di Sepang il 23 ottobre, dove per poter rimanere attaccato alla moto per cercare di rialzarla, Edwards e Rossi l'hanno preso in pieno, e per lui non c'è stato scampo...
A quasi un anno di distanza, uscirà il libro scritto dai genitori di Marco: Paolo e Rossella, con l'aiuto di Paolone Beltramo.



Qui ci sono alcuni tratti dell'intervista esclusiva che il  Papà di Marco ha rilasciato.


Tra poco si torna a correre a Misano e i rivali di suo figlio correranno sul tracciato intitolato a Marco. Come vive questa vigilia indubbiamente particolare?
"Non le posso negare che avrei preferito essere ancora al fianco di Marco per correre. Però è andata così ed allora non posso che essere piacevolmente contento per tutte le manifestazioni d'affetto e per le tante iniziative che sono state create e che renderanno intensa questa settimana".
Quali sono queste iniziative che vi vedranno coinvolte?
"Si inizia mercoledì con la presentazione del libro scritto da me e mia moglie con Paolo Beltramo 'il Nostro Sic' poi si prosegue giovedì con l'arrivo a Coriano della maratona in biciclettata che vede protagonista il grande Kevin Schwantz e un'altra decina di piloti che è partita dal circuito di Donington poi alla sera a Misano c'è la corsa con gli Ape car con i piloti MotoGp a margine della solita serata 'DediKato, che quest'anno è dedicato a Marco.Si tratta di tutte cose molto carine il cui incasso andrà in beneficenza alla nostra Fondazione. Mi fa molto piacere che sia coinvolto anche Schwantz, che era l'idolo di Marco da bambino e poi è diventato un grande amico e sostenitore del Sic. Sarà bello riabbracciarlo e passare del tempo con lui".
In un'Italia in cui ci vuole tanto, forse troppo tempo per ottenere rispetto la figura di Marco Simoncelli è riuscita in poco tempo a smuovere tanto. Si è chiesto ed è riuscito a darsi un perché?
"All'inizio ero sorpreso di tutta questa passione incredibile per mio figlio poi sono riuscito a darmi una risposta e ho capito che Marco è diventato una leggenda. Lo è diventato perché era uno pulito. Un puro, questa per me è la parola più giusta per definire chi era mio figlio".
Il Museo dedicato al SIC, riuscirete ad inaugurarlo entro il 23 ottobre prossimo?
"No. Però entro la fine dell'anno contiamo di riuscirci. Sorgerà a Coriano in tre sale molto belle che il Comune ci ha concesso e che sono molto belle. E' una cosa che voglio fortemente fare per i tifosi che così avranno un luogo dove ricordare il Sic, conoscerlo e capire chi era".
La Fondazione ha pochi mesi di vita ma conta già tanti tesserati e ha già finanziato alcune opere. Quali i vostri progetti e com'è per tutti voi occuparsi di questa realtà?
"La Fondazione è diventato per me, Rossella e Kate, che è la segreteria ufficiale e gira per i Gp a raccogliere adesioni, un lavoro a tempo pieno non retribuito. Però è assai gratificante. Attualmente abbiamo qualcosa come 3.500 tesserati ma il bello è che con le iniziative che si susseguono e nascono in Italia, in Europa e dai luoghi più disperati. Insieme alla Fondazione Rava abbiamo costruito un ospedale ad Haiti che è costato 210.000 Euro. Ora la prossima iniziativa è quella di costruire un centro di cura per disabili a Sant'Andrea in Besanigo (frazione di Rimini vicino a Coriano), sarebbe una cosa bella per il nostro territorio. Solo che per realizzarla servono 1,3 milioni di Euro. E ci vorrà del tempo".
Casey Stoner si ritirerà a fine anno a soli 27 anni. La sua idea riguardo a decisione?
"Penso che sia una scelta giusta e condivisibile. Fare il pilota è una cosa alquanto complicata e penso che se non sei al 100% della forma e con la testa è giusto fermarsi. Credo che anche la morte di Marco e la nascita del figlio abbiano inciso su questa decisione che ripeto denota lucidità e coscienza dei propri mezzi".
Alla luce di questo ritiro crede che Simoncelli sarebbe diventato l'uomo di punta della Honda e un futuro campione del mondo?
"Marco già nel 2011 era uno dei migliori del lotto. La moto di quest'anno se la sentiva cucita perfettamente addosso e in questo mondiale avrebbe fatto grandi cose. Però anche senza vittorie mio figlio era un bel personaggio, una gran persona. Questo la gente se ne era accorto e penso valga più di tutti i titoli mondiali in MotoGp".





Fonti: Eurosport.yahoo




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